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Realtà aumentata

ARKit vs ARCore: cosa è meglio per sviluppare app di realtà aumentata?

Da mesi Apple e Google sono in prima fila per rendere mainstream l'augmented reality (AR - Realtà Aumentata). Entrambi i colossi hanno presentato diversi dispositivi con sensori sofisticatissimi e hanno rilasciato le proprie piattaforme per lo sviluppo di soluzioni di augmented reality e virtual reality.

Cosa comporta questo per le aziende che, come Librasoft, si occupano di AR?

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ARKit di Apple e ARCore di Google sono SDK per lo sviluppo di app per la realtà aumentata. Non sono né le prime né le uniche disponibili: anche Amazon, Facebook, Snapchat e altri big hanno presentato le proprie piattaforme per l’AR/VR.

Tutti vorrebbero imporsi come driver di un settore che, da nicchia per pochi eletti, sta diventando un vero e proprio mercato. Si prevede infatti che nel 2020 l’AR muoverà oltre 30 miliardi di euro, senza contare l’indotto [Statista, 2019]. Tuttavia, saranno le aziende di Cupertino e di Mountain View a dettare le "regole d'ingaggio", almeno per quanto riguarda i dispositivi e i sistemi operativi mobili.

In questa nuova corsa all’oro, le software house saranno infatti chiamate ad aggiornare e creare app per iOS e Android, proponendo soluzioni e funzionalità AR, con time-to-market sempre più brevi e competizione sempre più serrata.

Esperienza AR alla portata di tutti

Giocando d’anticipo, Apple ha lanciato ARKit nell’estate 2017, prendendo Google alla sprovvista e riuscendo per prima a offrire una soluzione integrata tra software (iOS 11) e hardware (nuovi sensori e notch, chip quali A9, A10 e A11). Non contenta, nell’estate 2018 Apple ha aumentato il carico presentando ARKit 2.0 e il chip A12 Bionic (sdoganando al contempo la face detection).

Ciò significa che in questo momento esistono oltre mezzo miliardo di dispositivi nelle mani degli utenti iOS già in grado di supportare applicazioni AR: partendo dagli iPhone 6s (2015) e arrivando ai nuovissimi iPhone XR, iPhone XS e iPhone XS Max, Apple può portare nel mondo virtuale oltre l’80% degli utenti iOS.

Nel febbraio 2018, Google ha presentato la versione stabile ARCore, ponendo fine, almeno sulla carta, all’egemonia di Apple. Questa SDK può trovare massimo impiego nei dispositivi top-gamma firmati Google (es. Pixel) e in una ristretta e frammentata selezione di dispositivi che montano Android 7.0, 8.0 e 9.0 (es. Samsung S9 e S9+, Huawei Mate 10, …) e costituiscono circa l’11,5% degli utenti Android.

ARKit e ARCore: quale è meglio?

Entrambe le piattaforme sono accomunate dallo stesso obiettivo: semplificare l’interazione tra sensori AR ed esperienza utente, offrendo agli sviluppatori la possibilità di creare soluzioni di realtà aumentata ben integrate con il sistema operativo di preferenza. Inoltre, sia ARKit che ARCore si basano su tre concetti fondamentali dell’augmented reality: riconoscimento dei piani (plane detection), tracciamento del movimento (motion tracking) e stima dell’illuminazione (lighting estimation).

Ma... su quale tra le due SDK vale la pena investire?

Nel prossimo appuntamento scenderemo nel dettaglio e troveremo la risposta alla domanda cosa è meglio per sviluppare esperienze di augmented reality.